La nostra STORIA

La nostra storia legata al borgo di Bolgheri

Ne sono trascorsi di anni da quando la famiglia Buti nel lontano 1950, iniziava la propria attività nel borgo come bar e come piccolo laboratorio di falegnameria.
In seguito con il tempo nacque il ristorante "Il Granaio" circa quaranta anni fà dall’ idea di Santini Manila e Buti Ernesto (rispettivamente mia nonna e mio nonno) i quali iniziarono la loro attività nell’antica ubicazione fuori dalle mura del Castello di Bolgheri nell’ antico granaio di paese, da dove prende il nome il ristorante; è da oltre venti anni nella sede definitiva (l'attuale) dove il padre di Ernesto, Primo Buti (mio bisnonno) aveva l’attività di falegnameria di paese.

Santini Manila fondatrice del Granaio di Bolgheri racconta ad un giornale locale la sua vita in breve:


Santini Manila con bisnipote Diego Alejandro Cavallini
Santini Manila patron del rist. Il Granaio a Bolgheri con Diego Alejandro Cavallini bisnipote secondo genito di Davide Cavallini (nipote di Santini Manila) nel bar (attuale) foto 2011
Una storia Bolgherese...

Classe 1927 e una grinta da leone, Santini Manila nei Buti è la più anziana e con maggiore esperienza ristoratrice di Bolgheri, il Ristorante “ IL GRANAIO “ e’ presente a Bolgheri dal 1970. Ne sono trascorsi di anni da quando la famiglia Buti nel lontano 1950, iniziava la propria attività nel borgo da prima con il bar di paese situato dove è l’attuale banchina, qui Manila preparava già le famose pappardelle che tutt’oggi clienti vecchi e nuovi vengono a ritrovare, ne sono testimonianze le molte poesie e dediche che vengono lasciate a fine cena e che sono esposte all’interno del locale.

La mia famiglia da sempre è stata commerciante, mio padre e mia madre avevano la tabaccheria a Bibbona e con due o tre lavori tra cui uno di ricamatrice per le famiglie benestanti della zona a forza di corredi quando sposai nel 47 mi regalarono la prima macchina da caffè professionale più svariata attrezzatura d’arredamento per il primo bar. Aprimmo a Bolgheri dove è adesso la banca di paese, con mio marito, Buti Ernesto già artigiano nel paese insieme a suo padre, era una persona benvoluta da tutti, tutt’ora i clienti più affezionati lo ricordano con affetto.

Gli affari iniziarono ad andare bene anche perché oltre ai fissi e ottimi clienti lavoratori della scuderia di cavalli del marchese, venivano effettuate periodicamente grandi cacciate organizzate a Bolgheri con molti invitati e ospiti che si fermavano per spuntini e bevute presso di noi. Molti bambini tra loro, oggi ritornano adulti e chiedono se siamo sempre noi quelle persone che trovarono in quegli anni nella bottega. Qualche cliente spinse a cucinare qualcosa di più nel bar e si presentò l’occasione di fare il salto di qualità in ristorante.

La sede si sposto fuori paese nel vecchio granaio del castello, dove per ben venti anni in affitto circa, lavorammo assiduamente e alacremente per poter redigere una struttura tutta nostra su di un nostro terreno. Aimé mio marito non poté vedere realizzata l’opera della quale si occupò personalmente combattendo con leggi e comune tra permessi e burocrazia infinità. E’ cosi che nacque la nuova sede del Ristorante Il Granaio a Bolgheri sul fianco dx del paesello affacciandosi dalla terrazza panoramica.

Il nome granaio deriva proprio dalla vecchia sede del ristorante, ubicata all’interno del vecchio granaio di paese.

Il mio percorso culinario nasce dalla mia famiglia, essendo la più piccola di tre sorelle imparai presto a cucinare, i nostri genitori erano presi dall’attività di commercio e secondi lavori vari e con un podere da mantenere non avevano il tempo di fare nulla in casa, poi lo avevo sempre voluto fare già da piccola, la cucina mi è sempre piaciuta era ed è la mia più grande passione.

Le ricette erano e sono quelle della tradizione di questa zona, piatti di caccia tra cui il cinghiale, il coniglio, specialità alla brace a carbone, tra cui fiorentine, filetti, ma anche cinghiale alla brace e poi i nostri primi casalinghi come le pappardelle, i ravioli ma anche pesce e soprattutto il cacciucco che a detta di molti a Bolgheri si mangia bene come al mare.

Bolgheri è cambiato molto, un tempo quando si voleva che cambiasse qualcosa si faceva notare palesemente e schiettamente, ricordiamo che per far asfaltare le strade che erano dissestate ed in abbandono all’interno del paese all’arrivo del sindaco i paesani tra cui mio marito legavano fascine dietro alla macchina ed iniziavano a girare in paese a gran velocità, per farli respirare un bel polverone, fu cosi che venne poi in seguito asfaltato. Oggi non saprei cosa dire, faccio una vita molto riservata mi divido tra casa e cucina del ristorante, mi giungono solo voci e notizie per sentito dire o tramite giornale del paese e leggendole sorrido certe volte vivacemente certe altre sotto i baffi, dell’aspetto,della presentazione e della gestione del ristorante se ne occupa mio nipote Davide Cavallini che ha scelto di aiutarmi in questa fase della mia vita e sono sicura saprà portare in alto il nostro ristorante anche nel futuro.

Nonostante abbiamo più di quaranta anni d’ esperienza non ci siamo mai reclamizzati, per scelta soprattutto, non abbiamo mai aderito a guide gastronomiche di sorta, per me queste parole sono un mea culpa che nei prossimi anni prevediamo di sopperire. Molti clienti ci scoprono solo adesso, e sono assidui frequentatori di Bolgheri già da qualche anno i riscontri però sono molto positivi tutti ritornano sempre. Questo lavoro riserva tutti i giorni una sfida nuova, un nuovo cliente che è differente da tutti gli altri, una metà da raggiungere sempre, rinnovamento, tradizioni da non perdere, sofferenze, tante soddisfazioni. Quando sono in cucina sono un tifone, poche persone riescono a starmi accanto, si contano sui diti di una mano, ma anche meno e per me sono il meglio. Ai giovani d’ho un consiglio, non fermarsi al primo scoglio, insistere, studiare soprattutto perché nonostante mi possa ritenere una cuoca ho anche io i miei libri di cucina che leggo nei momenti di pausa invernale. Sono un autodidatta di quelle vecchio stampo. E se potessi camminare bene porterei pure i piatti al tavolo ma i miei ginocchi non me lo consentono più.



Buti Primo (mio bis nonno) padre di Ernesto da sempre commerciante e artigiano a Bolgheri qui sulla bicicletta dei gelati artigianali di sua produzione anni 1950 circa

Il nostro Bar anni 50/60 fino al 1970

Il nostro Bar/Ristorante ampliato nella sede del vecchio granaio da cui prese il nome che porta oggi ! con Buti Ernesto (mio nonno)

La squadra di tutto il paese di Bolgheri prima Bar Buti poi Granaio Olè e come manager Buti Ernesto mio nonno !



Il nostro Bar prima della sua chiusura per la nuova apertura come ristorante di paese Il Granaio anni 1968/70 circa, a sx Arco Cavallini (mio padre) e a dx Buti Ernesto marito (mio nonno) di Santini Manila (mia nonna)




Un cimelio ! il nostro Menù  fine anni settanta !












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